FILI D'ERBA
Variazioni sul tema del regalo

Testo e disegni: Laura De Luca
Musiche originali: Silvano Valci

 


 

10.  Questo regalo non è solo una cosa
 

Paul Klee ha lasciato scritto che compito dell’arte non è di riprodurre il visibile, ma di... renderlo visibile.
Sì, a volte il vero si nasconde dentro ciò che appare...
Sprofonda sotto superfici di legno o ceramica, di vetro o di stoffa, di carta o colore. Scaglie sottili di realtà lo sommergono, esagerate patine di brillantezza e pigmenti lo confondono, ci seducono, lo allontanano progressivamente dalla nostra vista.
Per questo il mio regalo non sarà mai soltanto una cosa.
Anche se potrà capitargli di... nascondersi dentro una cosa!
Ma non si formalizzerà.

Tu però, non distrarti, non confonderlo…

Ricordati sempre che non è solo una cosa.
E’ il mio regalo.

 

   
     

Mi farebbe troppa pena regalarti un pullover, un orologio, un profumo...
Perché quella cosa e non invece tutte le altre?
E perché tutte e non una soltanto?
Mi darebbe dolore spendere denaro per te...
Come se io potessi comperarti, pagarmi un tuo sorriso, il tuo desiderio di starmi vicino...
Rischierei di ridurre anche te solamente a una cosa.
E finirei per rinchiuderti dentro una gabbia.
Sacrificherei il tuo respiro nei confini ristretti e polverosi delle pagine di un libro o nel misero sudario di una camicia, che addosso a te risulterebbe comunque una camicia di forza, l’inesatta replica della tua nascita unica e fortunata.
Allo stesso modo, un orologio ti sarebbe manetta da polso, un DVD rischierebbe di annoiarti, una sciarpa ti soffocherebbe...
                                                              
In questo modo  ti renderei schiavo di un oggetto, e lo scopo nascosto sarebbe gloriarmi di averlo scelto per te.
Finirei per stabilire un mio potere  attraverso quel misero valore terreno.
Ma io non rivendico nessuna potestà su di te.
Io non so niente, non sono nessuno.

Sono solo la persona che ti fa un regalo.
Adesso, in questo istante.
Cioè per sempre.
Per non dirti nulla di speciale.
Per non cercare di convincerti a ripensarci. Per non dirti che mi hai abbandonata o tradita, per non farti vedere le mie ferite, per non piangere davanti a te.
Per non legarti, al contrario saperti libero.
 
Come potrei condannarti allora a possedere ancora un altro manufatto, un altro arnese, un altro prodotto artigianale o industriale, giacché tutti ne siamo assediati e fin troppo tiranneggiati?
Il mio regalo dovrà svincolarti dalla triste finitudine di una cosa finita, una fra le tante, dovrà liberarti dall’ostaggio della materialità...
 
Non avrà peso, eppure saprà lasciarti un’impronta.
Che naturalmente sarà indelebile!
 
 
Non avrà necessariamente diametri, consistenze, profondità, spigoli, larghezze...
Potrà capitare che non si trovi la scatola giusta per contenerlo, che nessun imballo riesca davvero a proteggerlo.
Perché, soprattutto, questo mio regalo non avrà confini e non avrà argomenti.
 
Non sarà solo una cosa.
Il mio regalo, ormai lo hai capito, sarà un desiderio.

 

 

 

 

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