FILI D'ERBA
Variazioni sul tema del regalo

Testo e disegni: Laura De Luca
Musiche originali: Silvano Valci

 


 

9.  Questo regalo è segreto
 

Il bello di questo regalo è che è segreto.
Solo tu te ne accorgerai, capirai tra le righe che è proprio lui, il tuo regalo.
Cioè il mio.
                  
Estranei potranno pensare ad un oggetto prestato, ad uno scambio di materiali, ad un cadeau natalizio, ad un anonimo omaggio, o addirittura a una assenza…
A nessun  regalo…
 
Penseranno che io non faccia ancora minimamente parte della tua vita, che nella tua vita non sia entrata neppure una briciola, insomma niente di nuovo.
 
E’ errato: nella tua vita, da un certo momento in poi, c’è il mio regalo!
 
Ma solo tu saprai che questo è veramente un regalo, il mio.
Solo tu riconoscerai la sua porzione di sacro addosso alla tua persona, la sua necessità.
Solo tu riuscirai a guardare fino in fondo il suo colore blu, a sentire il suo richiamo ombroso, la sua latenza nelle tue giornate, il suo peso incorporeo, la sua tentazione, l’impegno che rappresenta.
 
Solo tu potrai decifrare la rete di intenzioni che lo avvolge, e separare quell’oggetto preciso dal suo involucro di quotidianità, di conformismo, di rabbia, indecisioni…
 
Del resto, solo di fronte ad una porzione di segreto, c’è possibilità di dono.
Se tutto è detto, il regalo non ha scopo.
Se tutto è esibito, il regalo non ha alcuna funzione da svolgere, e si ritira nell’ombra.

 

 

   
     


“La maggior parte delle cose importanti le persone non se le dicono con le parole”…
Il regalo abita in quella zona di importanza in cui l’eloquenza non ha verbo, non fiata.
 
Il fatto che questo mio regalo passi inosservato (a tutti, meno che a te) sancisce la sua perfezione, esalta la sua saggezza.
 
Ci sarà sempre qualcosa, fra me e te, che sarà solo nostro.
Un’inezia di cui solo noi siamo stati o saremo attori e testimoni.
Il regalo riassume questa esclusività.
E’ solo tuo, è solo mio, ed è solo nostro. Il mondo non lo contagia. Il tempo, coi suoi calendari, non lo riguarda. Possiamo permetterci di non scambiarci neppure gli auguri di capodanno.
 
Ma la segretezza del mio regalo non riesce a parlare a te tutto intero…
In qualche punto, il mio regalo riuscirà a passare inosservato perfino a te.
Si mostrerà cioè solo a una tua parte. E sarai tu a scegliere quale. Quale sezione della tua memoria, quale centimetro della tua pelle, quale frammento della tua coscienza.
 
Il regalo contagia il tuo lato oscuro.
Per questo il suo colore è blu.
Se così non fosse, sarebbe un regalo qualunque, cioè alla vista e alla portata di tutti.
Solo la sua segretezza te lo rende essenziale. Ti tocca dove hai più male, dove il dolore non si può dire, in quell’unico punto nel quale tu mi assomigli, là dove tu puoi per un attimo diventare me.
(se lo vuoi…)
 
Ma non ti invade, non ti sottrae attenzione, non ti ruba spazio.
Neppure ti accompagna in ospedale, se non vuoi.
Neppure ti compera le medicine, ti raccomanda le analisi del sangue.
Segreto e indicibile, il mio regalo è capace di scansarsi proprio in quanto ti raggiunge al centro, proprio in quanto può annidarsi nel cuore della tua debolezza, dentro tutto ciò che non confessi a nessuno, che neppure arrivi a pensare…
 
Per questo il mio regalo è blu.
Come quel pensiero che ti sfiorò tanto tempo fa.
Ti ricordi?
Come quella confidenza indecente (ogni confidenza lo è) che fu il tuo regalo, e grazie alla quale fui io che allora, per un attimo, divenni te…
 
Qualcosa ti invitava a sprofondare, a non tornare più in superficie.
Nell’oceano dal quale non valeva la pena riemergere.
O dentro una fontana con otto pesciolini costati un euro l’uno.
 
Il mio regalo sarà questo dolore condiviso.
(Una volta è per sempre).
 “Sono io che dovrei essere consolato” pensasti.
O lo pensò una tua cellula molto periferica, la punta di un tuo capello, una goccia della tua saliva, una tua lacrima che non riuscisti a piangere.
 
Solo tu, da allora, hai bisogno di consolazione su questo pianeta.E il mio regalo esiste solo per questo.

 

 

 

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