Posso frullare tutto. Il latte si gonfia. Inutilmente l’ego, in una squallida gara di torte fatte in casa, fra ottuse mie simili in cerca di gratificazione. Frullo anche i ricordi, la salsa si smonta, la maionese impazzisce e così la mia migliore amica, ché il marito l’ha picchiata l’altro ieri. Posso frullare le loro lacrime, gli abbandoni che sono più aspri dell’aglio, lo sconcerto del mondo di fronte a una donna che sa soltanto invecchiare. Posso frullare la vecchiaia, grigia si insinua nelle croste del mondo.
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