Rughe

Mi è concesso uno specchio,
talvolta.
Ovvero: mi è concesso un attimo
con me stessa,
tra ragù
e colpi di spazzolone,
senza pudori.
Lì,
nel bagno
mai troppo disinfettato,
una ruga d’inchiostro,
nel reticolo di insulsi anni
mi impedisce di capire
ancora
esattamente chi sono.
Una ruga
è il confine di uno stato.
Clandestini lo oltrepassano
ogni istante,
su instabili gommoni di rimpianti
gli anni trascorsi
nell’inconcludenza.
Moriranno strada facendo
quegli anni
che non siano già morti.