Forse dal lavandino da quel buco laggiù, nido di antimateria, sorgerà un giorno il genio dei miei desideri. Non l’amante perfetto, giammai, un timido alieno piuttosto: alieno idraulico, dolcemente mutante dalla pelle lucente di acido e i capelli di bucatini. Genio dello scarico, perduto amore, la schiuma sulle tue ginocchia invisibili mi canta una canzone nel gorgoglio estremo della fogna. Perfino laggiù nel buio di tutti i buii può nascere un fiore.
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