Riscatto

Mi lavo le mani nell’origano,
lo stropiccio dal suo cespuglio
già violato.
Gli rubo i figli,
le fogliette dure
e odorose;
per vendetta mi stordisce
con un pianto
di effluvio pungente
alle narici
e su
fino alle tempie.
Ne farò un barattolo,
una scorta di polvere
di pura estate
da spandere su stanche pietanze
bisognose di musica
speziata verde.

Per un attimo respiro.
Sono io l’origano,
sono io tutto il prato
e il bosco
e il creato,
se qualcuno lo ha creato.
Sono io
le mille fogliette
odorose
e non più solo
quattr’ossa
in forma scialba
di donna,
io polvere umana
ormai disappetente...