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Stefania
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1 Messaggi
Spedito - 03 Nov 2003 :  22:04:29  Rispondi con citazione
Cara Laura,
sicuramente leggerò il libro e penso che mi verranno i brividi nel farlo, perchè mi ricorderò quei giorni che ancora oggi non riesco a dimenticare.
Anch'io ero una studentessa universitaria, allora, ed ero a casa per prepararmi ad un esame. Ricordo ancora la telefonata di mia sorella, che dal quartiere Prati ci chiamò per chiederci di accendere la radio e la televisione, per capire cosa fosse successo, perchè c'era un via vai di sirene e macchine della P.S. e dei Carabinieri che sembravano impazzite.
E mi ricordo le immagini, sul nostro televisore ancora in bianco e nero, i corpi coperti dei poveri caduti e la rabbia per la mia impotenza di fronte a quella strage. Pari forse a quella che ho provato per l'omicidio di Borsellino.
E poi mi ricordo i posti di blocco, assolutamente inutili, e i notiziari e i dibattiti sull'opportunità di salvare la vita a Moro o di dimostrare la forza dello Stato di resistere ai ricatti...
Nel mio piccolo , allora, presi una posizione e pregai che lo Stato resistesse al ricatto, per non vanificare la morte degli uomini della scorta...
E mi ricordo il 9 Maggio, il giorno del compleanno di una mia amica, che mi telefonò trionfante per dirmi "Vedi che giorno importante è il mio! Hanno trovato il cadavere di Moro! " Non riuscii allora a trovare il motivo di tanto trionfo: riuscii solo a dirle "Oddio, l'hanno ammazzato davvero" e la lasciai , per accendere il televosore e cercare di capire da quelle immagini grige dove finiva il portabagagli della Renault Rossa e dove iniziava il corpo di Moro.
Allora non abitavo da queste parti e non sapevo dove fosse Via Fani. Da quando mi sono trasferita qui , devo confessarti che tutte le volte che passo per via Fani non posso far a meno di buttare un occhio a quella lapide grigia, di pensare a quei giorni, a quei poveri ragazzi che non sono stati messi in condizione neanche di difendersi e i cui nomi, ormai, sono ricordati solo il 16 Marzo ed il 9 Maggio. E non posso far a meno di dire una preghiera per loro, così come non potevo far a meno di farlo quando il TAR era ancora a Piazza Nicosia e passavo davanti alla lapide installata sul muro del Palazzo in memoria dei due poliziotti uccisi nell'assalto della sede della DC.
Forse ti sarai accorta che ricordo più le vite spezzate dei tutori dell'ordine che quella di Moro.
Abbiamo un'età, cara Laura, che ci ha fatto vivere gli anni di piombo, quegli anni in cui uccidere un poliziotto ed un carabimiere non era reato, anzi. A distanza di tanto tempo non riesco a dimenticare l'orrore per quelle uccisioni e mi vengono le lacrime agli occhi, mentre Ti scrivo, come se fossi tornata indietro in quegli anni orribili, quando il GR mattutino era più un bollettino di guerra che un notiziario degli accadimenti mondiali.
E non ti nascondo che certe volte vorrei fare lo struzzo e non ricordarmi nulla, ma sembra che io abbia la strana predisposizione a ricordarmi tutte le cose brutte che mi sono capitate o che ho vissuto come mie, anche se non avrebbero dovuto toccarmi che esternamente. Ero all'Università quando uccisero Bachelet e rimasi chiusa dentro come centinaia di studenti...Ma gli assassini erano già tranquillamente usciti, troncando la catena che chiudeva uno di quei cancelli laterali dai quali uscivamo anche noi quando c'erano gli assalti degli Indiani metropolitani. Te li ricordi? Il giorno del mio primo esame di Giurisprudenza ci inseguirono per i corridoi per impedirci di sostenerlo, ma non avevamo paura, eravamo quasi divertiti anzi, ed il prof. Pugliese ci invitò a fare l'esame a casa sua, così non avremmo subito ritorsioni...
Scusa il diluvio di parole, forse i ricordi mi hanno preso la mano, sono tornata indietro di 25 / 26 anni e sono stata presa da un attacco logorroico...
Spero di avere il coraggio di leggere tutto il libro, di non volermi nascondere alle sofferenze che ancora oggi provo pensando a quei giorni. Non so, però, se riuscirò a vedere l'audiofilm. La sera in cui tu hai fatto la presentazione del tuo libro a Via Caetani, sono incappata, facendo zapping, in uno spezzone di trasmissione su RAITRE . Era l'edizione straordinaria del TG del 16.3.78, con due giovanissimi Paolo Frajese e Bruno Vespa, che si affannavano nel dare notizie circa l'avvenuto eccidio della scorta ed il rapimento di Aldo Moro. Ho pensato che lo spezzone fosse collegato al tuo libro, ma nonostante il desiderio di vedere se avevo ragione, non ho potuto resistere a rivivere quelle immagini ed ho spento il televisore.
Probabilmente sono una vigliacca, ma ho vissuto i miei 20 anni tra mille contraddizioni e forti conflitti politici...anche perchè io tifavo sempre per coloro che in quegli anni avevano la peggio.
Scusami ancora per lo sfogo e per il tempo che ti ho fatto perdere. Grazie, comunque, per avermi riportato indietro e avermi fatto ricordare cose che pensavo sepolte con i miei entusiasmi e le mie arrabbiature giovanili.
Un bacio e a presto.
Stefania.


laura
Moderatore


9 Messaggi
Spedito - 04 Nov 2003 :  15:19:19  Rispondi con citazione
Cara Stefania,
il tuo intervento ci fa capire quanto di quegli anni sia ancora vivo nella memoria di tutti e quanta strada abbiamo ancora da fare per raggiungere un po' di consapevolezza. Anche io tifavo per chi aveva la peggio, erano tutti bravi ragazzi, appunto e oggi la lista è sempre più lunga.

lauraVai ad inizio pagina

DARIO
Starting Member


1 Messaggi
Spedito - 18 Nov 2003 :  19:47:36  Rispondi con citazione
Ho letto sul mensile "Novecento" la recensione al libro.
Mi ha subito interessato essendo io un appassionato degli anni '70.
Infatti come dice "Novecento" il libro piu' che un racconto del sequestro Moro e' uno spaccato di quegli anni attraverso la storia dei protagonisti.
Pochi giorni fa,purtroppo,in Iraq e' accaduto un episodio che ha anch'esso scosso l'Italia ma subito una riflessione mi ha catturato.
Malgrado la drammaticita' dell'episodio la reazione e' stata per alcuni versi diversa:meno stupita,meno ingenua piu' fatalista.
Mi e' subito venuto da pensare quanto siamo cambiati noi in questi 25 anni e quanto e' cambiata l'Italia.
Probabilmente e' solo una mia impressione ed i due fatti sono molto diversi ma il cambiamento dell'Italia e' comunque tangibile.

DARIO CANALIVai ad inizio pagina

laura
Moderatore


9 Messaggi
Spedito - 20 Nov 2003 :  15:10:10  Rispondi con citazione
Caro Dario,
hai ragione: è come se il terrorismo ci avesse dato lezioni di disincanto. Come se stessimo nostro malgrado imparando a convivere con una manifestazione inevitabile benché folle della natura umana.
Grazie del tuo intervento. Rientra in discussione quando avrai letto il libro, oltre che la recensione!

lauraVai ad inizio pagina

   
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